Visioni
La Palestina riflessa nel mondo
Cannes 72 In concorso «It Must Be Heaven» di Elia Suleiman, da Nazareth a New York il percorso di un artista libero. In ogni città il protagonista ritrova checkpoint, polizia, miseria, laboratori di fascismo globali
Una scena da «It Must Be Heaven» di Elia Suleiman
Cannes 72 In concorso «It Must Be Heaven» di Elia Suleiman, da Nazareth a New York il percorso di un artista libero. In ogni città il protagonista ritrova checkpoint, polizia, miseria, laboratori di fascismo globali
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 25 maggio 2019
Cristina PiccinoCANNES
Il Festival è finito, per i bilanci si attendono i premi intanto sulla Croisette i festivalieri, più pallidi che mai nella luce tagliente di un grigio quasi pioggia hanno lasciato il posto ai «locali», i turisti dell’ultimo week end che arrivano dai dintorni, lusso esibito, voglia di star, tacchi 12, qualche botox di troppo. Chiuso il mercato è come se l’edizione 2019 fosse già archiviata, Palme a parte, eppure il finale ha proposto punte alte, a cominciare da Il traditore di Marco Bellocchio, lungamente applaudito alla proiezione ufficiale, e accolto ieri sui giornali francesi con ottime recensioni. O l’Intermezzo di...