Visioni
La pianta che dispensa felicità e incertezze
Cannes 72 «Little Joe» ovvero manipolazioni genetiche e altri incidenti nel film di Jessica Hausner in concorso. La regista austriaca si interroga sui cambiamenti tra persone e sui confini della cosiddetta «normalità»
Emily Beecham in una scena da «Little Joe» di Jessica Hausner
Cannes 72 «Little Joe» ovvero manipolazioni genetiche e altri incidenti nel film di Jessica Hausner in concorso. La regista austriaca si interroga sui cambiamenti tra persone e sui confini della cosiddetta «normalità»
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 18 maggio 2019
Cristina PiccinoCANNES
C’era una volta una sostanza molto pericolosa, la normalina, bastava ingoiarne qualche goccia per diventare «normali». Ma cosa significa «normali»? Diciamo obbedienti, pure se in modo involontario, a quanto un sistema sociale politico, economico, culturale richiede, consumatori perciò impossibili rivoluzionari – come ci dice Lech Kowalski. Dinni e la normalina (1978) è un magnifico film di Alberto Grifi in cui il regista mostrava – appunto – gli effetti della normalizzazione che sono poi quelli del controllo a cui solo la «follia militante» poteva opporsi. Chi cioè non accetta di infilare gli occhiali per vedere tutto il mondo uguale, chi cerca...