Ci sono due frasi dell’ articolo che mi hanno colpita per la superficialità con cui spesso si esprimono giudizi legati appunto ad un proclamare frettolosa condanna dovuta appunto all’ applicare Il principio causa-conseguenzq per effetto del pregiudizio.
Nell’ articolo, poi, sembrano legarsi in una narrazione perfetta dell’ accaduto. Le frasi in questione sono: " si è svegliata senza vestiti nel letto di La Russa jr" e " una passione per la musica trap, in suo brano canta Sono tutto fatto, sono tutto Matteo, ti fotto pure senza storie", frasi che sembrano delineare in maniera perfetta quanto accaduto ma che nell’ immaginario collettivo schiavo della mentalità patriarcale non fa che alimentare in senso negativo la figura della donna vittima di violènza e Il maschio predatore che comunque non subisce lo stesso giudizio negativo.
Perché questo è dalla notte dei tempi per noi donne rispetto agli uomini, una mancata ed equa visione e quindi una conseguente diversa condanna dei comportamenti legati alla sfera diciamo così sessuale/relazionale.
Questi stessi particolari ahimé, prodotti culturali ripeto di una mentalità patriarcale, hanno la meglio nei processi in tribunale Il più delle volte…
Invece, occorrerebbe a mio avviso attenersi alle prove certe che ne derivano dalle indagini, mostrando sempre cura nei confronti delle donne che si ritrovano a doversi difendere dall’ abuso non solo sessuale ma soprattutto psicologico che ne deriva a seguito di denuncia.
Ad aggravare le cose poi, ci sono genitori, che difendono a spada tratta i figli.
Figli purtroppo di una società complessa, manipolatrice, narcisista, abituati ad avere la meglio e a non essere responsabili.
In una situazione del genere, così in La Russa che ritiene di conoscere così bene suo figlio, io tacerei, e attenderei Il concludersi delle indagini in religioso silenzio, non certo per mancanza di bene nei confronti del figlio ma proprio perché questi nostri figli hanno Il diritto di capire che per ogni azione c’é una conseguenza e a 21 anni avere rapporti con una donna che ha assunto eventualmente droga o alcol ( non ha importanza per mano di chi, anche se certamente va condannato ancora di più dovesse essere stato La Russa jr) ti deve portare a dire “Io non abuserò di lei”.
Invece la scusa del padre è stata:“Altrettanto sicura è la forte reprimenda rivolta da me a mio figlio per aver portato in casa nostra una ragazza con cui non aveva un rapporto consolidato. Non mi sento di muovergli alcun altro rimprovero”.
Parla di rapporto non consolidato portando alla ribalta mediatica l’ oscena immagine fascista della famiglia del mulino bianco per cui tutto ciò che non rientra in questo parametro è da condannare, ovvero la donna che si è infilata nel letto del suo ingenuo figlio maschio…
Non diventi questa l’ ennesima sceneggiata polìtica nella lotta noi/voi che scadrà nel compromesso legittimante ancora una volta le forme inaccettabili di patriarcato, perché c’é davvero bisogno di lavorare sulla cultura patriarcale che come un cancro invade da secoli le nostre società.