Alias Domenica
La spada di Mishima
Tecniche di familiarità con la morte Un’irrisolta tensione tra la penna e la spada è il nodo gordiano che nemmeno l’atto estremo del suicidio rituale, nel 1970, riuscì a sciogliere. Già a vent’anni il motto di Yukio Mishima era: «Vivere e morire per l’imperatore». E ancora: «Nell’attimo in cui la spada viene sguainata sta l’essenza della bellezza maschile»
Yukio Mishima (1925-1970), scrittore-samurai
Tecniche di familiarità con la morte Un’irrisolta tensione tra la penna e la spada è il nodo gordiano che nemmeno l’atto estremo del suicidio rituale, nel 1970, riuscì a sciogliere. Già a vent’anni il motto di Yukio Mishima era: «Vivere e morire per l’imperatore». E ancora: «Nell’attimo in cui la spada viene sguainata sta l’essenza della bellezza maschile»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 25 agosto 2019
Yukio Mishima, per tutto il corso della sua breve vita, ha fortemente voluto che l’opera venisse declinata alla luce dell’azione, del gesto muscolare, addirittura della postura. Era ossessionato dalla purezza, dalla cura del corpo, dal rapporto tra erotismo e morte (nel 1955 aveva conosciuto a Parigi Georges Bataille, e si trattò di un incontro per lui cruciale), dal culto del «sole della morte», dalla ricerca di un’ascesi possibile nel secolo che aveva abiurato all’assoluto. Dall’odio per la democrazia e per il materialismo. Volle indossare i panni di un antico samurai e di un San Sebastiano. Già a vent’anni il suo...