Internazionale
Le femministe di Baghdad in rivolta contro patriarcato e fatalismo
L'ultima rivoluzione Violenze domestiche, discriminazioni e diritti negati. I movimenti delle donne irachene premono per una legge già scritta ma mai approvata per ragioni politiche. «Siamo nel 2021 e leggi tribali non scritte prevalgono ancora su quelle dello Stato» denuncia Batool, aspirante giornalista
In un caffè della capitale irachena – Chiara Cruciati
L'ultima rivoluzione Violenze domestiche, discriminazioni e diritti negati. I movimenti delle donne irachene premono per una legge già scritta ma mai approvata per ragioni politiche. «Siamo nel 2021 e leggi tribali non scritte prevalgono ancora su quelle dello Stato» denuncia Batool, aspirante giornalista
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 6 giugno 2021
Chiara CruciatiInviata a Baghdad
A Baghdad, a poca distanza una dall’altra, ci sono due statue: sulla sponda del Tigri c’è Sherazade in piedi che per sopravvivere narra la sua favola lunga mille e una notte al re femminicida, comodamente sdraiato davanti a lei; nel quartiere di Karrada c’è Kahramana, raffigurazione della giovane schiava Marjana che brucia con l’olio bollente i quaranta ladroni nascosti nelle giare. Le femministe della capitale preferiscono la seconda: «È l’intelligenza femminile contro la corruzione. La statua di Sherazade no, è lo specchio del patriarcato», scherzano. NELLA CAPITALE IRACHENA spira aria nuova, soffiata da una lunga tradizione di movimenti...