Visioni
Love story sullo sfondo della guerra fredda
Cannes 71 In concorso «Cold War» di Pawel Pawlikowski, ambientato nella Polonia del socialismo reale. Troppi elementi, melò, tragedia e spiritualità per una regia diligente ma piatta
Joanna Kulig e Tomasz Kot in «Cold War»
Cannes 71 In concorso «Cold War» di Pawel Pawlikowski, ambientato nella Polonia del socialismo reale. Troppi elementi, melò, tragedia e spiritualità per una regia diligente ma piatta
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 12 maggio 2018
Cristina PiccinoCANNES
L’inizio è in una chiesa col tetto sventrato, il funzionario osserva il cielo. Polonia, 1949, comunismo post bellico e cattolicesimo integralista cercando l’«anima popolare»: potrebbe già essere una dichiarazione di intenti. Wiktor è un musicista con la moglie girano nei villaggi alla ricerca dei canti tradizionali e popolari che registrano facendo cantare e suonare vecchi e bambini – un po’ come faceva Carpitella nel nostro sud – per rielaborarli nella nuova scuola che formerà la compagnia di danza e musica popolare. Più della memoria perduta nel boom industriale italiano, l’obiettivo è recuperare le «tradizioni» per esaltarle nel socialismo che che...