Visioni
Maksym Nakonechnyl: «In Ucraina è in atto un processo di decolonizzazione»
Cannes 75 Intervista con il regista ucraino di «Butterfly Vision», presentato a Un certain regard. Prima della proiezione, ha fatto irruzione insieme al suo team di produzione con striscione e cartelli per sensibilizzare la comunità internazionale sulla guerra
Maksym Nakonechnyl
Cannes 75 Intervista con il regista ucraino di «Butterfly Vision», presentato a Un certain regard. Prima della proiezione, ha fatto irruzione insieme al suo team di produzione con striscione e cartelli per sensibilizzare la comunità internazionale sulla guerra
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 28 maggio 2022
Cristina PiccinoCANNES
Maksym Nakonechnyi ha trentuno anni, alto, magrissimo, la voce delicata, un look molto contemporaneo, i tatuaggi disseminati qua e là – anche sulle dita delle mani come Robert Mitchum in La morte corre sul fiume, ma invece di «Love»/«Haine» c’è scritto «Techno»/«Rave». Insieme al cast e alla troupe del suo film, Butterfly Vision, presentato nel Certain Regard, ha salito le scale della sala Debussy con dei cartelli contro la Russia in sostegno del suo Paese, l’Ucraina. Lui vive a Kyiv dove ha studiato teatro, cinema, televisione realizzando diversi corti e documentari prima di questo esordio nel lungometraggio che è ispirato...