Alias
Massimo Bartolini, l’esperienza panica dell’ascolto accogliendo il «due», l’altro da sé
Biennale arte 60 L'artista toscano rappresenterà il Padiglione Italia, con una mostra a cura di Luca Cerizza
Massimo Bartolini, «Senza titolo (Piantagioni)», 1995 – collez. Sandretto Re Rebaudengo
Biennale arte 60 L'artista toscano rappresenterà il Padiglione Italia, con una mostra a cura di Luca Cerizza
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 13 aprile 2024
Come già nel 2022 con Gian Maria Tosatti, il padiglione Italia della Biennale (promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del Mic) anche quest’anno è affidato a un unico artista, Massimo Bartolini. È lui, toscano di Cecina, generazione 1962, ad aver immaginato, in tandem con il curatore Luca Cerizza, l’opera destinata ai 1800 mq. delle Tese. A differenza di Tosatti, Bartolini si allargherà anche al giardino, in una relazione tra chiuso e aperto del tutto in linea con la sua poetica. L’artista è uno ma come ben evidenziato nel titolo, Due qui/To Hear, il dispositivo dell’opera di regge su una logica...