Cultura

Memoria e quarantena, perché «ci servono libri»

Memoria e quarantena, perché «ci servono libri»Illustrazione – 2005-2020 Anna e Elena Balbusso Twins. Instragam: balbusso_twins

Voglia di liberazione Bianca Guidetti Serra racconta la storia del partigiano Artom che voleva libri per svolgere «un po’ di educazione tra i giovani partigiani per quando si tratterà di ricostruire»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 24 aprile 2020
Sul tavolo ho un minidisc. C’è scritto a penna: Bianca Guidetti Serra Torino 8-7-01. Mi parla del partigiano Emanuele Artom che lei incontrò per l’ultima volta il 19 marzo del 1944. «Debbo chiederti un favore visto che stai per tornare in città» e gli chiese dei libri perché come commissario politico voleva «svolgere un po’ di educazione tra questi giovani partigiani: penso a quando si tratterà di ricostruire il paese». Servivano le armi per far finire la guerra e, con quella, anche la dittatura fascista e l’occupazione tedesca. Ma le armi non bastavano. Lo aveva scritto nel suo diario due...

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