Visioni

Nel filo nascosto dell’esistenza il tempo dilatato del cinema

Nel filo nascosto dell’esistenza il tempo dilatato del cinemaLee Kang Shen e Anong Houngheuangsy in una scena di «Days-Giorni» di Tsai Ming Liang

Berlinale 70 Molto atteso arriva in concorso «Days - Giorni», il nuovo lavoro del regista taiwanese Tsai Ming Liang. Dialoghi minimali e inquadrature intense per una storia di dolore e conforto

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 28 febbraio 2020
C’è sempre dell’acqua nelle immagini di Tsai Ming Liang, e ci sono frutta o vegetali, spazi vuoti, luoghi indistinti di folla o di natura, pesci rossi e volti in primo piano che si imprimono nell’inquadratura mentre l’obiettivo scava dentro alle loro emozioni, ai tumulti che possono balenare anche in un impercettibile tremolio della palpebra. E ci sono soprattutto solitudini che si stagliano in quei paesaggi di amori sospesi, forse mai dichiarati, ferite, tabù famigliari, allegrie dolorose, un’umanità dimenticata. A unire i frammenti è lo sguardo del regista taiwanese (nato in Malesia) che in ciascuno dissemina qualcosa di sé, non una...

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