Cultura
Nella realtà distopica del fascismo eterno
L'intervista Parla Francesco Filippi, autore di «Bye, bye Benny!», per Feltrinelli. Il regime non è mai morto, la tv si chiama italvisione, l’accesso alla rete è limitato, il rock e il rap vietati. «La vicenda di Scurati? Uno ci mette tutta la fantasia del mondo e poi la realtà ti supera. Questo controllo è sempre il primo obiettivo»
La facciata di Palazzo Braschi a Roma, sede della federazione fascista, durante la campagna per le elezioni del 1934
L'intervista Parla Francesco Filippi, autore di «Bye, bye Benny!», per Feltrinelli. Il regime non è mai morto, la tv si chiama italvisione, l’accesso alla rete è limitato, il rock e il rap vietati. «La vicenda di Scurati? Uno ci mette tutta la fantasia del mondo e poi la realtà ti supera. Questo controllo è sempre il primo obiettivo»
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 23 aprile 2024
È il 2024. Come oggi, ma non proprio come oggi, visto che si è ormai giunti al 102° anno dell’«era fascista». Il «ducefondatore» è morto da anni, ma il regime continua, anche grazie al fatto che la Seconda guerra mondiale non ha avuto luogo, ma non per questo si sono evitate le leggi razziali e il dominio dell’Impero, del resto «i coloniali» vivono in zone separate dal resto della popolazione. Questa l’Italia in cui crescono Italo e Giovanni, gli adolescenti protagonisti, al pari della loro coetanea Sofia, del romanzo di Francesco Filippi, Bye, bye Benny! (Up Feltrinelli, pp. 176, euro...