Visioni

Nell’Occidente senza punti di fuga, «Tori e Lokita» corrono per esistere

Nell’Occidente senza punti di fuga, «Tori e Lokita» corrono per esistereUna scena di «Tori e Lokita»

Cannes 75 Presentato in concorso il nuovo film dei fratelli Dardenne che tornano a parlare di migrazione e della durezza dell'Europa di oggi

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 25 maggio 2022
Tori e Lokita sono due ragazzini africani arrivati in Belgio coi trafficanti, si presentano come fratello e sorella, e di fatto lo sono perché il loro è un legame nato nel «viaggio» che li ha portati in Europa durante il quale si sono sempre aiutati e sostenuti per non essere sopraffatti. Ma le leggi e la burocrazia europee funzionano diversamente, a questa «fratellanza» – tutta laica, che riguarda la cura, la reciprocità e non qualche chiesa – oppone i cavilli, le evidenze, le prove che dimostrino la «verità» biologica del legame famigliare. Tori che ha dodici anni ha ottenuto i...

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