Europa

No Border, la frontiera meticcia

No Border, la frontiera meticcia

Ventimiglia Il presidio permanente al fianco di chi viene respinto dalla Francia. Il «ping pong umano» mette a nudo l’Europa che fa coincidere i diritti con i trattati. Le voci degli attivisti

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 23 agosto 2015
Geraldina ColottiINVIATA A VENTIMIGLIA
«Resistere dagli scogli contro ogni frontiera». Lo striscione sventola ancora vicino ai Balzi rossi, a due passi dal confine di San Ludovico, tra Ventimiglia e Mentone. Sulla scogliera è rimasta qualche tenda con qualche materassino, ma il grosso dei migranti che staziona lì dal 12 giugno si è spostato sotto la pineta. Le grandi arcate che si ergono sotto il ponte dell’autostrada ospitano un accampamento improvvisato ma ben allestito dal presidio permanente No Border. La «bolla di Ventimiglia», l’hanno definita gli attivisti: uno spazio autogestito e condiviso, fuori dalle regole feroci e contorte che determinano l’esclusione. Un «non luogo» di...

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