Italia

Nuto Revelli e gli archivi parlanti dei vinti. Ieri e oggi

Nuto Revelli e gli archivi parlanti dei vinti. Ieri e oggiNuto Revelli partigiano nel 1944

Partigiano, testimone, scrittore Dal futuro ci spiega che solo l’ascolto partecipe del popolo del dolore, permetterà di trovare la parola che libera. Che il 25 aprile comincia il 26

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 24 aprile 2019
«Non sono i fascisti che ci preoccupano. I fascisti – lo grido ben forte, perché li ho visti con i miei occhi – non sono dei combattenti. I fascisti li temiamo e li odiamo, sottolineo li odiamo, perché arrivano sempre dopo le operazioni di guerra, arrivano sempre dopo i rastrellamenti, al seguito dei tedeschi. I fascisti sono feroci nelle rappresaglie contro la popolazione, contro gli inermi». Scriveva Nuto Revelli, morto quindici anni fa e nato cent’anni fa. Le ricorrenze lasciano il tempo che trovano e trovano noi pronti a ripetere che Nuto non è solo il partigiano, il testimone, il...

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