Internazionale

Orbán si volta dall’altra parte, al confine ad accogliere ci sono solo i volontari

Orbán si volta dall’altra parte, al confine ad accogliere ci sono solo i volontariRifugiati ucraini alla stazione di Zahony in Ungheria il 24 febbraio scorso – Christopher Furlong/Getty Images

Crisi ucraina Dal governo ungherese nessun sostegno ai rifugiati ucraini, e chiedere l'asilo è pratica impossibile. Reportage dalla stazione di Nahony: 5mila arrivi al giorno e una rete civile di supporto

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 13 marzo 2022
Michele BollinoZAHONY (UNGHERIA)
I volontari aspettano il treno sulla banchina. In mano buste con acqua, succhi di frutta e una manciata di snack. Sono loro il primo contatto con l’Europa per i profughi che scappano dalle bombe sull’Ucraina, mentre il governo Orbán prova a ignorare l’emergenza. Alla stazione di Zahony in Ungheria tutto è gestito da personale volontario. I treni arrivano da Chop, regione ucraina della Transcarpazia. Partono quando sono pieni, fanno scendere il loro carico di anziani, donne e bambini, prima di tornare indietro per prepararsi a un altro viaggio. Sono almeno 5mila le persone che ogni giorno transitano per questo piccolo...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi