Internazionale
Pane e guerra in Nagorno-Karabakh
Reportage Sulla prima linea di un conflitto dimenticato all’estrema periferia dell’Europa che ancora genera vittime e miseria. Tra vecchie ferite e nuove escalation di violenza, la pace tra armeni e azeri non sembra far comodo a nessuno
Stepanakert, orgoglio militare e bellicismo su un cartello nel centro della città – Ap
Reportage Sulla prima linea di un conflitto dimenticato all’estrema periferia dell’Europa che ancora genera vittime e miseria. Tra vecchie ferite e nuove escalation di violenza, la pace tra armeni e azeri non sembra far comodo a nessuno
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 7 ottobre 2015
Simone ZoppellaroSTEPANAKERT
C’è una storia che molti amano ripetere in Nagorno-Karabakh. A un giornalista straniero che gli aveva chiesto di quanti soldati potesse disporre, il presidente della piccola repubblica secessionista, Bako Sahakyan, avrebbe risposto: «150.000 persone, tutta la popolazione del mio paese». In effetti dopo tanti anni la guerra, per gli abitanti di questa regione contesa, è divenuta come una seconda pelle. Non c’è uomo che non abbia combattuto, e tutti quelli che ho incontrato hanno almeno una vittima fra parenti o amici. Fuori dalla capitale, Stepanakert – tirata a lucido – il paesaggio è segnato da edifici spettrali, abbandonati o in...