Italia
Partigiani al tempo del Coronavirus: «Questo nemico è invisibile, ora sì che ho paura»
Come vivono la quarantena e cosa pensano della crisi attuale i ragazzi e le ragazze del secolo scorso. Mario, 92 anni: «Io della guera non c’avevo paura, conoscevo il nemico, lo vedevo, mò sto virus non ha la divisa, non so ’ndo sta... adesso sì, ho paura. Ma ce la dovemo fa»
Luciana Romoli, "Luce", staffetta partigiana
Come vivono la quarantena e cosa pensano della crisi attuale i ragazzi e le ragazze del secolo scorso. Mario, 92 anni: «Io della guera non c’avevo paura, conoscevo il nemico, lo vedevo, mò sto virus non ha la divisa, non so ’ndo sta... adesso sì, ho paura. Ma ce la dovemo fa»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 25 aprile 2020
«La guera è n’artra cosa, devi combatte e lo sai che puoi morì, te devi guardà alle spalle, ce devi avè l’occhi pure de dietro». A parlare è Mario di Maio, detto «Er nanetto», poeta-partigiano di San Lorenzo, rione combattivo, roccaforte della Resistenza romana. La metafora della «guerra al virus» non lo convince. La guerra, ribadisce, «è n’antra cosa». Non guanti in lattice e mascherine, ma chiodi a 4 punte nel tascapane, bombe a mano, volantini ciclostilati. «Qui a San Lorenzo i fascisti manco c’entraveno, o meglio, nun ce li facevamo entrà», continua Mario, 92 anni. «Io della guera non...