Visioni
«Peter Von Kant», il cinema di Fassbinder in un appartamento
Berlinale Un amore devastante, un servo e un padrone, un filmmaker e la sua «musa», le citazioni e la vita
Una scena da «Peter Von Kant»
Berlinale Un amore devastante, un servo e un padrone, un filmmaker e la sua «musa», le citazioni e la vita
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 11 febbraio 2022
Cristina PiccinoBERLINO
Le Lacrime amare di Petra Von Kant era un melò «senza ipocrisia» – come diceva Fassbinder parlando dell’adorato Sirk e dei suoi melodrammi e delle ragioni per cui lo amava tanto. La Petra del titolo, stilista famosa e nobile (Margit Carstensen) chiusa nella sua casa piena di arte e bellezza, coi Poussin alle pareti e il corpo magrissimo e ingioiellato, ha accanto un’ assistente, Marlene, di cui non si sente mai la voce, interamente a lei dedicata, che sopporta ogni umiliazione forse perché innamorata, o perché soggiogata o forse perché necessario controcampo di un legame indefinibile, uno strano e fragilissimo...