Cultura
Quando Bauman lo definiva «our dear chap»
Il mio amico Benedetto Vecchi è morto il 6 gennaio, ancora giovane, divorato da una malattia che lo ha piagato nel corpo per quasi tre anni ma che non gli […]
Benedetto Vecchi in un’immagine di archivio – Livio Senigalliesi
Il mio amico Benedetto Vecchi è morto il 6 gennaio, ancora giovane, divorato da una malattia che lo ha piagato nel corpo per quasi tre anni ma che non gli […]
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 9 gennaio 2020
Il mio amico Benedetto Vecchi è morto il 6 gennaio, ancora giovane, divorato da una malattia che lo ha piagato nel corpo per quasi tre anni ma che non gli ha impedito di continuare a lavorare alacremente per il manifesto, di cui ha curato le pagine culturali negli ultimi decenni. Era rigoroso e gentile. E Bauman, con cui aveva scritto Intervista sull’identità, quando ne parlavamo lo definiva «our dear chap». Un aspetto che lo accomunava a Bauman nel nostro rapporto era la convivialità: con entrambi ho mangiato, bevuto, fumato e conversato tante volte, ed entrambi erano capaci di riversare la...