Visioni
«Rapito», la negazione della libera scelta come atto fondativo
Cannes 76 In concorso il film di Marco Bellocchio sulla vicenda di Edgardo Mortara e Pio IX, da domani nelle sale. Barbara Ronchi e Fausto Russo Alesi sono i genitori, Paolo Pierobon il pontefice. La conversione forzata di un bimbo ebreo, la fine dello stato pontificio, i compromessi della politica
Immagine da «Rapito» di Marco Bellocchio foto di Anna Camerlingo
Cannes 76 In concorso il film di Marco Bellocchio sulla vicenda di Edgardo Mortara e Pio IX, da domani nelle sale. Barbara Ronchi e Fausto Russo Alesi sono i genitori, Paolo Pierobon il pontefice. La conversione forzata di un bimbo ebreo, la fine dello stato pontificio, i compromessi della politica
Pubblicato più di un anno faEdizione del 24 maggio 2023
Cristina PiccinoCANNES
C’è una sequenza nel nuovo film di Marco Bellocchio, Rapito – con cui il regista torna sulla Croisette dopo Esterno notte e la Palma d’onore di due anni fa – che illumina con precisione la parabola di Edgardo Mortara, quando cioè il bambino, figlio di una famiglia ebrea bolognese a cui è stato sottratto con la forza dal papa perché battezzato segretamente, quando prende la cresima diventando un «soldato di Cristo». La sua progressiva trasformazione in «macchina da guerra» cattolica nutrita di fanatismo e ostinazione, che lo porterà a cercare di convertire persino la madre mentre sta per morire, è...