Politica

Rodotà: «La Carta ci ha unito, con Renzi oggi ci divide»

Rodotà: «La Carta ci ha unito, con Renzi oggi ci divide»Stefano Rodotà

Intervista L’allarme del gurista: il premier delegittima gli avversari e sovrappone la riforma con il suo governo,è il contrario dei Costituenti del ’47. La Costituzione non è una legge ordinaria, anche il conflitto su di essa non può seguire la stessa logica di scontro, il rischio è che la frattura resti oltre il 4 dicembre. Il No riconosce quelli del Sì, anche se per arroganza sono andati molto oltre Berlusconi

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 19 ottobre 2016
«Per un paese la Costituzione è il riferimento comune, una carta di identità di principi e valori in cui tutti si riconoscono. È il terreno comune su cui si può e si deve svolgere il dialogo. Una cosa è la discussione sulle leggi ordinarie, un’altra, tutt’altra, è la discussione sulle leggi costituzionali. Ma Renzi non tiene in conto questa fondamentale differenza». È una forte preoccupazione quella che esprime il giurista Stefano Rodotà – già parlamentare, accademico, garante della privacy, teorico dei beni comuni, candidato alla presidenza della Repubblica, insomma ottant’anni intensi di passione politica a sinistra. In omaggio alla sensibilità...

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