Italia
Roma sottosopra
Sotto Villa de Sanctis, al Casilino – Roma Sotterranea
Il grande dissesto Il ventre rimosso della città si riscopre molle. E in superficie lo spazio è sfruttato fino all'ultimo respiro. Ma solo studi geologici intrecciati con l’archeologia potrebbero garantire insieme il patrimonio culturale delle reti caveali e la sicurezza dei cittadini
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 11 marzo 2014
Federico GurgoneROMA
Lo scorso autunno, magnificando l’occasione offerta da cantieri privati avviati nel quartiere di Monteverde, gli archeo-speleologi di Roma Sotterranea hanno riconsegnato all’attualità le memorie perdute di imponenti cavità sotterranee annidate nel cuore dell’Urbe. Vuoti ingombranti sotto il caos calmo di una superficie sfruttata fino all’ultimo respiro, citati ampiamente dalle fonti antiche, la loro ultima notizia risaliva agli anni bui della Città Aperta, quando vennero utilizzati come rifugio antiaereo. In seguito, con il boom edilizio, sopraggiunse l’oblio. La lunga rimozione ha avuto il suo epilogo a 23 metri di profondità, al termine di una discesa su corda attraverso un pozzo realizzato...