Visioni

Un gigante poco eversivo

Un gigante poco eversivo

Cannes 69 Steven Spielbeg porta - fuori concorso - «The Bfg», rilettura di uno degli scritti più celebri di Roald Dahl. Ma il regista di E.T. scioglie il furioso ritmo impresso sulla pagina dallo scrittore inglese in una narrazione contemplativa, evitando meandri paurosi

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 15 maggio 2016
Uscito in libreria lo stesso anno in cui E.T. è arrivato nei cinema, The Big Friendly Giant (Il grande gigante gentile, pubblicato in Italia da Salani, nel 1987) è uno dei grandi scritti di Roald Dahl, un dissacrante, buffissimo, ottovolante di giochi di parole, pieno di viaggi ai confini del mondo, grondante del sangue di bambini divorati da cannibali alti come montagne, fetido dei peti provocati da una bibita esilarante, con bolle che vanno a fondo invece di venire a galla, e in cui lo spirito combattivo di un’orfanella londinese e la mite saggezza di un gigante vegetariano seducono persino...

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