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Squadristi a Firenze, violenti in «libertà» e autodifesa delle parole

Squadristi a Firenze, violenti in «libertà» e autodifesa delle paroleManifestazione antifascista a Firenze - Aleandro Biagianti

Commenti Ci sono due parole – «Liberi di lottare» – nello striscione che i picchiatori fascisti hanno esposto davanti al liceo Michelangiolo di Firenze, per rivendicare la loro aggressione agli studenti […]

Pubblicato più di un anno faEdizione del 25 febbraio 2023
Ci sono due parole – «Liberi di lottare» – nello striscione che i picchiatori fascisti hanno esposto davanti al liceo Michelangiolo di Firenze, per rivendicare la loro aggressione agli studenti di quella scuola, che meritano un minimo di riflessione. «Liberi». È inutile stargli a ricordare che durante il fascismo non c’era la libertà. Non c’era per tutti, ma per quelli come loro c’era, eccome. Durante il fascismo, gli squadristi erano assolutamente liberi di fare quello che volevano, imporre olio di ricino, torturare e perseguitare chi gli pareva. Nella loro idea di società gerarchica e autoritaria, chi sta in cima è...

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