Visioni
Tra favole e lupi per ritrovare noi stessi
Cannes 69 L’attesa opera seconda di Alessandro Comodin, «I tempi felici verranno presto», in proiezione speciale alla Semaine de la Critique. Non una sola storia ma diverse dove il regista intreccia i racconti del suo Friuli, le leggende e le mitologie dei boschi. E dove entra anche la guerra, rivelatrice di un mondo sempre più crudele
Cannes 69 L’attesa opera seconda di Alessandro Comodin, «I tempi felici verranno presto», in proiezione speciale alla Semaine de la Critique. Non una sola storia ma diverse dove il regista intreccia i racconti del suo Friuli, le leggende e le mitologie dei boschi. E dove entra anche la guerra, rivelatrice di un mondo sempre più crudele
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 15 maggio 2016
Cristina PiccinoCANNES
I tempi felici verranno presto. È un bel titolo quello che ha scelto Alessandro Comodin per il suo nuovo film, molto atteso dopo il successo del precedente L’estate di Giacomo con cui il cineasta, nato nell’82 nelle campagne vicino a Udine e che ha studiato cinema in Belgio dove vive, si è fatto notare e amare in tutto il mondo. Quel genere di entusiasmo che rende il film successivo più difficile anche se guardando I tempi felici verranno presto non sembra che Comodin si sia fatto spaventare mantenendo al contrario un orizzonte poetico e filmico di magnifica intraprendenza. Come il...