Cultura
Un miraggio all’orizzonte
Per terra e per mare Dalle viscere del Medioevo arabo emergono i racconti di viaggiatori bizzarri, mercanti, marinai e geografi dalla fervida fantasia. Molti di loro avvistarono e furono ossessionati dalle isole mobili, sfuggenti all’approdo. E non disdegnarono le isole delle donne, diavolesse e assassine
Illustrazione di Franco Cenci
Per terra e per mare Dalle viscere del Medioevo arabo emergono i racconti di viaggiatori bizzarri, mercanti, marinai e geografi dalla fervida fantasia. Molti di loro avvistarono e furono ossessionati dalle isole mobili, sfuggenti all’approdo. E non disdegnarono le isole delle donne, diavolesse e assassine
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 5 agosto 2016
«Quando in mare desideri sapere se sei prossimo a una terra o a un monte, scruta a pomeriggio inoltrato allorché il sole inclina, ché, se v’è ad esso di fronte un monte o un’isola, allora apparirà…». Così riferisce Capitan Buzurgh, nocchiero, più o meno ignoto, di probabile origine persiana cui si attribuisce un testo manoscritto in lingua araba, il tutto discutibilmente collocabile intorno al nostro anno 1000. Quelle parole non dovrebbero stupire particolarmente chi va per mare, o per deserti: il controluce, a filo d’orizzonte, specie al tramonto, ritaglia ogni eventuale silhouette, sempre più nitidamente prima che il sole scompaia....