Un museo capitolino abusivo
Seth, Range ta chambre: Lux in tenebris, 2016
Cultura

Un museo capitolino abusivo

Street art L’ex fabbrica Mira Lanza, spazio sottratto all’incuria e alla cecità dell’uomo dalla Fondazione 999contemporary, non ha i bagni né i negozi di souvenir. Ma in Tito, il suo «museum manager», ha una guida e un guardiano d’eccezione

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 4 aprile 2017
Una colonna di fumo denso e nero si alza fluttuando nel cielo terso di una mattina di fine dicembre, in via Amedeo Avogadro a Roma, sulla sponda del Tevere che collega i quartieri Ostiense e Marconi. Da lontano, le alte ciminiere in mattoni rossi dell’ex-fabbrica di saponi della Mira Lanza sembrano funzionare a pieno ritmo. La fabbrica, aperta nel 1899, è stata smantellata nel 1956, e da allora è rimasta inutilizzata. Uno dei tre complessi della fabbrica è stato restaurato nel 1999 e al suo interno è stato costruito il Teatro India. Gli altri due complessi, invece, dopo vari tentativi...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi