Cultura

Fosse Ardeatine, una memoria che parla di conflitto

Fosse Ardeatine, una memoria che parla di conflittoScritte sui muri di Roma contro il rilascio di Herbert Kappler, comandante del SD e tra i responsabili del massacro delle Fosse Ardeatine Getty Images

A 80 anni dalle Fosse Ardeatine Dall’anniversario dell’eccidio al 25 aprile una stagione di lotta nel segno della Storia. Perché ricordare abbia un impatto sul presente è necessario riconoscere il modo in cui il fascismo si mostra ora, nella sua elementare essenza: il nudo dominio di chi ha il potere su chi non ce l’ha. Come accade dall’era di Berlusconi in poi, al cuore di tali ricorrenze sta la domanda: da che parte stai?

Pubblicato 8 mesi faEdizione del 24 marzo 2024
Se l’Italia fosse davvero il paese immaginato nella sua lodata Costituzione, il monumento all’unità nazionale sarebbe a Roma, alle Fosse Ardeatine. In quelle cave di pozzolana c’è tutta l’Italia: furono uccisi italiani di tutte le regioni, da Trieste a Trapani, dal Piemonte alla Puglia, dalla Sardegna alle Marche. Furono uccisi uomini di tutte le classi sociali, dagli aristocratici piemontesi agli ambulanti del ghetto romano. Furono uccisi cristiani, ebrei, laici, atei. Furono uccisi comunisti, liberali, socialisti, ex fascisti, apolitici. Furono uccisi perché avevano resistito – con le armi o senza – all’occupazione nazista di Roma, o furono uccisi perché (come in...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi