Cultura
Una relazione intima con i morti e con i vivi
59/a Biennale d'arte di Venezia Il sesto padiglione dello Zimbabwe in Laguna, dal titolo «Non ho lasciato un segno?», invita a interrogarsi sulle interconnessioni tra natura, tecnologia, saperi ancestrali, memoria e oblio
Padiglione Zimbabwe, foto di Laura Burocco
59/a Biennale d'arte di Venezia Il sesto padiglione dello Zimbabwe in Laguna, dal titolo «Non ho lasciato un segno?», invita a interrogarsi sulle interconnessioni tra natura, tecnologia, saperi ancestrali, memoria e oblio
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 5 luglio 2022
Laura BuroccoVENEZIA
Camminando in direzione della Biennale, di fronte alla fermata Zattere sul retro della Chiesa della Pietà, troverete il Padiglione dello Zimbabwe. Una posizione che sul cammino delle sedi di una delle più prestigiose manifestazioni internazionali di arte al mondo, ne rimane esterna permettendogli di trasformarsi – in occasione della serata curata dal progetto soud system Pungwe durante la settimana di apertura – in un vibrante incontro dell’acclamata presenza africana e diasporica a Venezia. I did not leave a sign? (Non ho lasciato un segno?), sesto padiglione dello Zimbabwe alla 59sima Biennale di Venezia, invita ad interrogarsi sulla relazione tra natura...