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Una ricognizione tra i soggetti delle lotte sociali
Società Con le elezioni del 25 settembre è giunta al pettine anche la crisi della democrazia, resa evidente dall’incolmabile distanza che separa la vita quotidiana dall’autoreferenzialità delle élite politiche che ha contrassegnato una surreale campagna elettorale, sfociata nell’ulteriore ed esponenziale aumento dell’astensione.
Renato Mambor, Uno per tutti
Società Con le elezioni del 25 settembre è giunta al pettine anche la crisi della democrazia, resa evidente dall’incolmabile distanza che separa la vita quotidiana dall’autoreferenzialità delle élite politiche che ha contrassegnato una surreale campagna elettorale, sfociata nell’ulteriore ed esponenziale aumento dell’astensione.
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 30 settembre 2022
Come ampiamente previsto, avremo un governo post-fascista che, mantenendo inalterata l’agenda delle politiche liberiste, con ogni probabilità peggiorerà il clima sociale, mettendo a rischio i diritti delle donne, i diritti civili, il reddito di cittadinanza e i diritti dei migranti. Rendendo, se possibile, ancor più drammatico l’autunno che sta arrivando, tra caro-energia e povertà, attacco ai diritti del lavoro, una guerra che rischia di precipitare tutte e tutti nel baratro e una crisi eco-climatica che investe territori e comunità. Con le elezioni del 25 settembre è giunta al pettine anche la crisi della democrazia, resa evidente dall’incolmabile distanza che separa...