Cultura
Un’idea politica sempre aperta all’imprevisto, oggi strumento affilato per gli effetti della pandemia
Benedetto Vecchi, un anno dopo Il suo ultimo lavoro incompiuto è dedicato all’utopia e al suo rapporto di indissolubile e conflittuale parentela con il realismo politico. Tensione che attraversa qualunque efficace politica di trasformazione sociale
Benedetto Vecchi, un anno dopo Il suo ultimo lavoro incompiuto è dedicato all’utopia e al suo rapporto di indissolubile e conflittuale parentela con il realismo politico. Tensione che attraversa qualunque efficace politica di trasformazione sociale
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 6 gennaio 2021
I testi di Benedetto Vecchi che pubblichiamo in questo inserto nell’anniversario della sua scomparsa rappresentano, insieme a quello dedicato al tema dell’opinione pubblica scritto per il quaderno di euronomade su «contropotere», gli ultimi mesi del suo instancabile lavoro di analisi della società contemporanea e di ricerca degli strumenti politici necessari a una sua radicale trasformazione. Aperti su un futuro tutto da costruire questi scritti ruotano attorno a una impasse, a un nodo irrisolto, ma senza alcuna rassegnazione di fronte all’iniqua solidità dello stato di cose esistente. Ciò che registrano è una diffusione planetaria di mobilitazioni di massa, femministe, ecologiste, antirazziste...