Visioni
Vecchiaia, giovinezza, malattia. Una contemplazione dell’umanità
Berlinale 70 Incontro con il regista Tsai Ming -liang, in concorso con il nuovo film «Days-Giorni». «Il mio non è un film muto i protagonisti sono due uomini che non si conoscono e non hanno una lingua comune, per cui non ci sono molte parole fra loro»
Tsai Ming-liang
Berlinale 70 Incontro con il regista Tsai Ming -liang, in concorso con il nuovo film «Days-Giorni». «Il mio non è un film muto i protagonisti sono due uomini che non si conoscono e non hanno una lingua comune, per cui non ci sono molte parole fra loro»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 28 febbraio 2020
Giovanna BrancaBERLINO
«Quando faccio un film non mi pongo il problema se delle scene verranno tagliate, o il film stesso sarà bandito da alcuni paesi» spiega Tsai Ming-liang a chi gli chiede se è preoccupato che la rappresentazione di un incontro d’amore omosessuale nel film che presenta in concorso alla Berlinale, Days, possa incorrere nella censura nel suo paese, Taiwan. «Nella scena in cui Non (uno dei due protagonisti interpretato da Anong Houngheuangsy, ndr) massaggia Kang (il volto ricorrente di tutti i suoi film, Lee Kang-Sheng, ndr) volevo che tutto il pubblico percepisse quel massaggio, in cui si tocca un corpo per...