Visioni

«W», un’Europa in decomposizione nel sogno malato di un corpo

«W», un’Europa in decomposizione nel sogno malato di un corpoUna scena di «W»

Locarno 75 La regista e cantante finlandese Anna Eriksson realizza un film pasoliniano. Una donna di pelle e metallo, il suo amante cinese, il fallimento della politica

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 18 agosto 2022
Già da qualche anno, dal tempo della Settimana della Critica di Venezia di qualche anno fa, Anna Eriksson cantante di successo in Finlandia, poi regista, montatrice imperversa in Europa, ne solca i festival incrinandone l’immaginario con il suo cinema carnale, conturbante, politico. Nel 2018 era stato M, con una Marilyn Monroe sfatta e attraente, a forzare, a violentare lo sguardo, l’imene oculare degli spettatori del festival di Venezia. Con W, presente nel fuori concorso di Locarno, Anna Eriksson accentua ancora di più il grado di disperazione del suo cinema, quel nichilismo intriso di una filigrana oscura, il nero di un...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi