Warhol, il vetrinista polidirezionale
Andy Warhol a Manhattan nel 1949
Alias Domenica

Warhol, il vetrinista polidirezionale

Mostre Due recenti occasioni - la mostra "Adman" a Pittsburgh e il libro di Nina Schleif "Andy Warhol. Drag & Draw" - rileggono, ma alla luce del dopo, gli esordi anni cinquanta dell’artista. Camp, "swishiness" e altro ancora, dal lettering filiforme ispirato alla calligrafia della madre Julia ai ragazzi "en travesti" disegnati in parallelo alle foto dell’amico Otto Fenn
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 7 ottobre 2018
Nel 1989, a due anni dalla morte di Andy Warhol, il MoMA – che, in vita, non ne aveva seguito il lavoro con passione, negli acquisti tanto quanto nelle iniziative espositive – organizzò un’imponente mostra dedicata alla sua attività, dalla svolta sui Sessanta alle prove ultime. Il vernissage di una così imponente iniziativa si celebrò in febbraio; nel marzo seguente, alla Grey Art Gallery avrebbe aperto – per la cura di Donna De Salvo – una più contenuta monografica, il cui elegantissimo catalogo è ancora una pietra miliare per gli studi. In maniera pionieristica – e non senza scontrarsi con...

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