Cultura
1977. Perché la piazza diventò il luogo politico dello scontro
77 Contro il presente. Il movimento del 1977, 40 anni dopo La piazza è il luogo proprio della politica, dello scontro di classe di quel tempo. Non lo è più la fabbrica: la fabbrica non è più il luogo dove si forma la coscienza enorme del lavoro, non è più il luogo dello scontro. È in piazza che si gioca la politica. Non c’è un altro «spazio pubblico»
Roma, 12 marzo 1977 – Tano D'Amico
77 Contro il presente. Il movimento del 1977, 40 anni dopo La piazza è il luogo proprio della politica, dello scontro di classe di quel tempo. Non lo è più la fabbrica: la fabbrica non è più il luogo dove si forma la coscienza enorme del lavoro, non è più il luogo dello scontro. È in piazza che si gioca la politica. Non c’è un altro «spazio pubblico»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 5 aprile 2017
Sì va bene, i Lama stanno in Tibet, e Lama non l’ama nessuno. E piripò e piripà. Però, poi, quelli menavano – e avevano le mani callose. Sì, va bene, e Cossiga sui muri si scrive con la k, e vuo’ fa’ l’amerikano. Però, poi, quelli sparavano – a altezza d’uomo sparavano – e inciampavano e scivolavano e, bum, era partito il colpo. E allora, come la mettiamo? E allora, come la teniamo la piazza? Coi piripò e i piripà? RIMOSSA LA QUESTIONE CENTRALE DEL 77, che era quella della forza – suvvia, diciamolo: della violenza politica – rifulgono le...