Europa
«All’Eliseo un presidente neoliberista nel segno della conservazione»
Intervista al regista Sylvain George «La sua prima scelta da presidente eletto - parlare davanti al museo del Louvre - conferma il sospetto che la sua azione si iscriverà nel segno della conservazione: il liberismo che abbiamo conosciuto al quale forse sarà aggiunta una politica di pura cosmesi sulle periferie e le nuove tecnologie»
Striscione ieri a Parigi durante la manifestazione del Front social; sotto un ritratto del regista Sylvain George – Reuters
Intervista al regista Sylvain George «La sua prima scelta da presidente eletto - parlare davanti al museo del Louvre - conferma il sospetto che la sua azione si iscriverà nel segno della conservazione: il liberismo che abbiamo conosciuto al quale forse sarà aggiunta una politica di pura cosmesi sulle periferie e le nuove tecnologie»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 9 maggio 2017
Eugenio RenziPARIGI
Da anni Sylvain George porta la sua cinepresa là dove dei gruppi di persone resistono al neoliberismo. Dai suoi film infuocati – Qu’ils reposent en révolte tra i migranti nella «jungle» di Calais, Vers Madrid tra gli indignados del Movimento 15-M – emerge un’umanità che è l’esatto contrario di quella che appare nei reportage: non un problema, ma una soluzione. Questo antifascista viscerale non ha partecipato al fronte repubblicano per Macron. Perché? Cosa si aspettava da questa tornata elettorale? Niente. È legata ad un modello politico al quale non aderisco: la democrazia rappresentativa. Per me si tratta di un’ossimoro....