Internazionale
Amnesty: «Almeno per Zaki l’Italia richiami l’ambasciatore»
Intervista Parla il portavoce italiano, Riccardo Noury: «Massima pressione fino al 22 febbraio. Se sabato Patrick non sarà liberato, il governo italiano dia un segnale di insoddisfazione».
Roma, il murale della street artist Laika sul muro di Villa Ada
Intervista Parla il portavoce italiano, Riccardo Noury: «Massima pressione fino al 22 febbraio. Se sabato Patrick non sarà liberato, il governo italiano dia un segnale di insoddisfazione».
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 20 febbraio 2020
Ancora una volta, mentre il governo giallorosso perde un’altra occasione per ottenere rispetto dall’«alleato» Abdel Fattah al-Sisi, è la società civile italiana a chiedere all’Egitto il rispetto dei diritti umani e il rilascio immediato di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna arrestato il 7 febbraio scorso all’aeroporto del Cairo con accuse che vanno dall’istigazione alle proteste e alla diffusione di notizie false. «Prigioniero di coscienza», lo definisce Amnesty International, come tutti coloro – e sono migliaia, nel Paese africano – che sono detenuti «solo per aver espresso le proprie opinioni o per la loro attività in favore...