Cultura
Bodoni, l’alfabeto in officina
Nelle stanze dei libri /13 La biblioteca Palatina nel Palazzo della Pilotta e la sua stamperia: qui nacque la «matrice» moderna della lettura. All’interno di una saletta appartata al piano nobile della Pilotta, con cinque torchi e un modesto numero di caratteri incisi da Fournier, iniziò la sua avventura parmigiana, con l’aiuto dei fratelli
Biblioteca Palatina, Parma, Complesso monumentale della Pilotta
Nelle stanze dei libri /13 La biblioteca Palatina nel Palazzo della Pilotta e la sua stamperia: qui nacque la «matrice» moderna della lettura. All’interno di una saletta appartata al piano nobile della Pilotta, con cinque torchi e un modesto numero di caratteri incisi da Fournier, iniziò la sua avventura parmigiana, con l’aiuto dei fratelli
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 26 agosto 2020
Quando nel 1768 Giambattista Bodoni arriva a Parma su invito del primo ministro del duca Ferdinando, Guillaume-Léon Du Tillot, il bibliotecario Paolo Maria Paciaudi è lì ad accoglierlo con soddisfazione perché è lui ad averlo segnalato. Dal 1761 lavora con solerte impegno e ricca erudizione a costruire una grande biblioteca reale che prenderà il nome di Palatina solo un secolo dopo, nel 1865. L’incarico gli era stato affidato da Filippo I, padre di Ferdinando, dopo che la biblioteca dei Farnese ebbe la sorte di seguire a Napoli il precedente regnante, il madrileno Carlo di Borbone. Purtroppo, Paciaudi, appena tre anni...