Cultura
L’età d’oro della Biblioteca Ulpia
Nelle stanze dei libri /15 Difficile ricostruire la topografia antica: a distanza di 40 metri, si ergevano due locali per scritti latini e greci. Apriva dall’alba a mezzogiorno, i prestiti erano concessi solo ai viaggiatori di rango. C’erano conservati testi di retorica, editti, biografie imperiali, epica, tragedie, liriche
Una ricostruzione della Biblioteca Ulpia
Nelle stanze dei libri /15 Difficile ricostruire la topografia antica: a distanza di 40 metri, si ergevano due locali per scritti latini e greci. Apriva dall’alba a mezzogiorno, i prestiti erano concessi solo ai viaggiatori di rango. C’erano conservati testi di retorica, editti, biografie imperiali, epica, tragedie, liriche
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 28 agosto 2020
Se non fossero nascoste dal cantiere della Metro C, lungo via dei Fori Imperiali noteremmo quattro lastre di marmo fissate sul muro di contenimento della basilica di Massenzio. Raffigurano l’espansione – progressiva – dell’impero romano. L’ultima fotografa la cartografia politica del 117 d. C., quando con Traiano fu raggiunto il massimo sviluppo. Muñoz, ideatore nel 1934 dell’installazione, confidava nella capacità dell’inconscio di suscitare ammirazione per la civiltà romana. Non tutti hanno letto così bene il sussidiario da ricordarsi che Traiano fosse nato in Spagna, come il successore Adriano: l’eroe delle Memorie, colui che fece adottare al suo erede il filosofo...