Cultura

Comunità di folli alla deriva

Comunità di folli alla derivaIsola di san Servolo

Per terra e per mare Un tempo, i pazzi erano ammassati in una «fusta» ormeggiata davanti Palazzo Ducale. In seguito, si scelse il monastero benedettino dell’isola di san Servolo: qui, fin dal Seicento, vennero reclusi malati fisici e psichici, feriti di guerra e criminali

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 11 agosto 2016
Venezia ha la forma di un pesce circondato da isole, alcune più note per le tradizioni del territorio – il carciofo violetto a Sant’Erasmo – e dell’artigianato – il vetro a Murano, il merletto a Burano – altre rilevanti per spessore storico. San Servolo appartiene al secondo gruppo. Il suo vissuto peculiare, ancora da ricostruire, incarna i più vari significati, positivi e negativi, del concetto di «isola». Non c’è da sorprendersi. L’attuale città lagunare è l’unione di centodiciotto isolette poi fuse insieme, tanto che il nome latino, Venetiae, era un plurale tantum, si declinava cioè al plurale. Venezia è l’emblema...

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