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Contro lo spettro della schiavitù
C'è vita a sinistra Il lavoro ridotto a servitù è una costante del nostro tempo. Una sinistra degna di questo nome deve ripartire da qui. E, come dice il laburista Corbyn, pianificare di nuovo un’economia pubblica
The Red List – Fernand Leger
C'è vita a sinistra Il lavoro ridotto a servitù è una costante del nostro tempo. Una sinistra degna di questo nome deve ripartire da qui. E, come dice il laburista Corbyn, pianificare di nuovo un’economia pubblica
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 4 settembre 2015
L’esplorazione su «C’è vita a sinistra» non può essere da me svolta, dopo 45 anni di attività giudiziaria, senza soffermarmi sulla morte di due immigrati e di una cittadina italiana, avvenute questa estate nelle campagne del Meridione, e specificamente sulla presenza, al di là di Paola Clemente, di altri cittadini italiani tra i lavoratori che possono risultare vittime del reato, previsto dall’art. 600 c.p., di riduzione in servitù. Seguendo le sentenza della Cassazione, questi nostri connazionali, al pari di altri lavoratori stranieri, si trovavano in uno stato di soggezione continuativa ed erano costretti, come servitù della gleba, a prestazioni lavorative...