Edizione del 4 settembre 2015

A Budapest i profughi bloccati alla stazione assaltano i treni in partenza. Chiedono di andare in Germania ma i convogli cambiano rotta. Destinazione: il campo di detenzione di Bicske, al confine austriaco. Scontri con la polizia. La Ue: quote obbligatorie

I temi dell'edizione
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Il binario morto
Europa

Il binario morto

Massimo Congiu

Budapest A Budapest i profughi bloccati alla stazione assaltano i treni in partenza. Chiedono di andare in Germania ma i convogli cambiano rotta. Destinazione: il campo di detenzione di Bicske, al confine austriaco. Scontri con la polizia. La Ue: quote obbligatorie 

Politica

La ripresa non c’è, Draghi lancia la stampella

Domenico Cirillo

Banca centrale europea Ultimi colpi di "Quantitative easing", ma la crescita non c’è. L’austerità sterilizza la politica monetaria. Riviste al ribasso le stime del Pil e dell’inflazione. Il governatore: se serve si va avanti

Il dovere di indignarsi
NIENTE ASILO

Il dovere di indignarsi

il manifesto

Niente asilo La scelta giornalistica di pubblicare una foto. La necessità culturale e politica di un titolo. Anche se fa male.

Europa

Francia e Germania: quote obbligatorie e permanenti

Anna Maria Merlo

Rifugiati La foto di Aylan scuote i dirigenti europei. Hollande e Merkel chiedono una politica di quote obbligatorie e permanenti. La Commissione propone una ripartizione di emergenza di 120mila rifugiati, per sollevare Italia, Grecia e Ungheria. Verso un vertice Ue dopo il Consiglio Interni del 14 settembre. L'ungherese Orban: "senza controllo delle frontiere è inutile parlare di quote"

Europa

Protesta degli agricoltori: I500 trattori a Parigi

A.M.M.

Crisi Il governo promette 3 miliardi in tre anni per il sostegno al settore agricolo. Ma la rabbia permane. Il settore è in difficoltà, tra costi troppo alti, indebitamento e sovrapproduzione. Ma il sindacato più potente, la Fnsea, non vuole mettere in discussione l'agricoltura produttivista

Commenti

I segni del genocidio

Annamaria Rivera

Lo sappiamo: ricorrere a parole come genocidio o Shoah per nominare altre stragi di esseri umani rischia di avallare o alimentare il revisionismo. Eppure le istantanee più recenti a prova […]

Politica

Due delibere per superare la politica dei ghetti

Riccardo Magi *, Alessandro Capriccioli **

Roma Di fronte al flusso ininterrotto di migliaia di persone in fuga dalla guerra e dalla miseria, in molti cominciano a rendersi conto della portata epocale del fenomeno e a chiedersi […]

Scuola, realtà e finzioni dell’autoritarismo di Renzi
Scuola

Scuola, realtà e finzioni dell’autoritarismo di Renzi

Roberto Ciccarelli

"Buona Scuola" Sulle decine di migliaia di docenti costretti a emigrare il governo spe­ri­menta una gestione del «capi­tale umano» ispi­rata al comando: la forza-lavoro dev’essere muta e disci­pli­nata. i diritti sono una con­ces­sione. Chi pro­te­sta è un “culo di pie­tra” o un ingrato. Ma la realtà è un’altra. Domani e domenica assemblea nazionale a Bologna del movimento "No Buona Scuola"

La ripresina è slow
Economia

La ripresina è slow

L.Fa.

Rapporto Coop Italia 2015 Presentato il puntuale studio sui consumi degli italiani curato dalla più grande azienda della grande distribuzione italiana. Una ricerca ricca di dati che conferma una ripresa economica molto timida (+ 0,7%) e la fotografia di "un'Italia bipolare schizofrenica". Cresce il divario tra nord e sud, ricchi e poveri, anziani e giovani. "Il governo deve evitare l'aumento dell'Iva e approvare la legge sulle aperture festive", dice il presidente Marco Pedroni

Caro Renzi, meno tasse per chi
Economia

Caro Renzi, meno tasse per chi

Giorgio Lunghini

La riforma del fisco Più che abbassare la pressione sui ricchi, si dovrebbero privilegiare i lavoratori e le fasce medio-basse: anche perché, per rilanciare i consumi, funziona molto di più

Messico, il governo ammette: 25.230 scomparsi
Internazionale

Messico, il governo ammette: 25.230 scomparsi

Geraldina Colotti

In Messico, il governo ammette le cifre che denunciano il fallimento delle politiche sulla «sicurezza» del neoliberista Enrique Peña Nieto. Nell’informativa presentata al Senato, si registra che, al 31 dicembre […]

Il corpo imprendibile
Cultura

Il corpo imprendibile

Arianna Di Genova

Mostre La Grande Madre a Milano, a cura di Massimiliano Gioni, invita a un percorso sterminato dentro le ossessioni divoranti che si intrecciano intorno alla figura archetipica del materno. Ordine simbolico e dimensione reale però si affastellano fra le opere

Cultura

Da oggi a Sarzana il Festival della Mente

Red. clt.

La dodicesima edizione del Festival della Mente di Sarzana apre oggi (durerà fino al 6 settembre) con una lectio magistralis di Luciano Canfora su «Augusto: la morale politica di un […]

È la stampa, reverendo
Visioni

È la stampa, reverendo

Silvana Silvestri

Fuori Concorso Giornalismo d’inchiesta a Boston, travolgente film di genere: «Spotlight» di Tom McCarthy presentato fuori concorso, con Mark Ruffalo e Michael Keaton. Come si indagò e si lanciò la campagna contro i preti pedofili

L’epoca dei banditi
VENEZIA 72

L’epoca dei banditi

Andrea Colombo

Orizzonti Renato De Maria racconta un’Italia che non esiste più. Tra colpi in banca e strana coscienza di classe, ecco la parabola degli «artisti» del mitra

Fuori dalle «convergenze parallele»
C'è VITA A SINISTRA

Fuori dalle «convergenze parallele»

Vincenzo Vita

C'è vita a sinistra Uno sguardo sul mondo, per non estinguersi lentamente. Una cultura politica alternativa, creativa e consapevole dei linguaggi dell’era della rete. Qui dentro passa anche un’altra Europa

Contro lo spettro della schiavitù
Commenti

Contro lo spettro della schiavitù

Antonio Bevere

C'è vita a sinistra Il lavoro ridotto a servitù è una costante del nostro tempo. Una sinistra degna di questo nome deve ripartire da qui. E, come dice il laburista Corbyn, pianificare di nuovo un’economia pubblica

Kefiah, l’ultima fabbrica
Lavoro

Kefiah, l’ultima fabbrica

Pablo Castellani

Palestina Reportage dall’impianto tessile della famiglia Hirbawi, nel centro di Hebron. Oggi ormai sono gli unici a produrre, seguendo i metodi tradizionali, il tipico capo di abbigliamento arabo, divenuto negli anni un simbolo della resistenza dei palestinesi all’occupazione britannica prima e israeliana poi. Indossata negli anni durissimi della prima e della seconda Intifada col tempo la «kufiya» ha assunto il ruolo di simbolo di resistenza per i popoli di tutto il mondo