Visioni
«Dogman», il rischio di esporsi al mondo
Cannes 71 Il film di Matteo Garrone, in concorso, ambientato in un paesaggio dark da periferia pasoliniana. Ma la vicenda del Canaro della Magliana a cui si ispira, viene filtrata nello sguardo del regista che scruta il sentimento del presente
Marcello Forte in una scena di «Dogman» – copyright Archimede S.r.l.- Le Pacte S.a.S.
Cannes 71 Il film di Matteo Garrone, in concorso, ambientato in un paesaggio dark da periferia pasoliniana. Ma la vicenda del Canaro della Magliana a cui si ispira, viene filtrata nello sguardo del regista che scruta il sentimento del presente
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 17 maggio 2018
Cristina PiccinoCANNES
Marcello ha gli occhi scuri, il corpo esile, una dolcezza speciale. «Ammore» ripete all’enorme e non proprio amichevole quattro zampe, probabilmente da combattimento, che non vuole farsi lavare. Delicato lo avvicina, piano piano lo calma senza cercare di domarlo: l’acqua nemica diventa una goduria e pure l’aria calda del phon. Marcello ha un salone di toelettatura per cani, li lava, li pettina, qualche volta partecipa alle gare. Gli vuole bene agli animali, e pure agli umani, anche se non è un santo: è uno che vive un po’ ai margini,una figlia adorata, la moglie che lo ha lasciato, gli amici,...