Internazionale
Erdogan pigliatutto. Ma sulla Libia rischia lo scontro con al-Sisi
La santa guerra La Turchia promette armi e uomini a Tripoli, Egitto furioso. E l’Italia prova a tornare protagonista: Di Maio oggi a Bengasi. Washington minaccia sanzioni economiche, il sultano di chiudere la base Usa di Incirlik
Il premier di Tripoli Serraj, domenica a Istanbul con il presidente turco Erdogan – Ap
La santa guerra La Turchia promette armi e uomini a Tripoli, Egitto furioso. E l’Italia prova a tornare protagonista: Di Maio oggi a Bengasi. Washington minaccia sanzioni economiche, il sultano di chiudere la base Usa di Incirlik
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 17 dicembre 2019
Il sultano atlantico gioca su ogni tavolo di crisi. Qualcuno se lo crea da solo, qualcun altro lo minaccia. A unire i tavoli è la guerra regionale, già combattuta – come nel nord est siriano – o abbozzata come in Libia. Ieri, mentre a Tripoli si combatteva e le milizie misuratine lanciavano lo stato di mobilitazione contro l’ennesima fase dell’offensiva del generale cirenaico Haftar sulla capitale, il presidente turco Erdogan incassava l’approvazione da parte della commissione parlamentare Esteri dell’accordo di cooperazione militare con il Gna (il governo tripolino, inventato dall’Onu) siglato il 27 novembre a Istanbul con il premier Serraj....