Internazionale
Gamal Eid: «Troppa repressione, la nostra ong chiude»
Egitto Intervista all'avvocato e attivista, fondatore dell'Arabic Network for Human Rights Information: «Arresti, minacce, pestaggi: è insopportabile. La società egiziana perde un’organizzazione che ha difeso i diritti umani per molti anni. Chiudere la strada a ogni forma di dissenso ha conseguenze spaventose»
Gamal Eid – Ap
Egitto Intervista all'avvocato e attivista, fondatore dell'Arabic Network for Human Rights Information: «Arresti, minacce, pestaggi: è insopportabile. La società egiziana perde un’organizzazione che ha difeso i diritti umani per molti anni. Chiudere la strada a ogni forma di dissenso ha conseguenze spaventose»
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 15 gennaio 2022
Il 10 gennaio scorso Gamal Eid, tra i più noti avvocati e difensori dei diritti umani in Egitto, ha dato voce a un timore che serpeggiava da tempo: Anhri, l’Arabic Network for Human Rights Information, chiude dopo 18 anni di attività. Lascia l’Egitto più solo. La decisione della rete che ha difeso i diritti umani, la libertà d’espressione e i prigionieri politici dal 2004, diventando la più importante piattaforma della società civile egiziana, l’ha spiegata lo stesso Eid: un livello di repressione tale da rendere l’attività impossibile. Minacce, arresti, processi, pestaggi e da ultimo l’obbligo ad adeguarsi alla nuova legge...