Alias Domenica

Georges Perec, tragedia di un’infanzia nelle sedute dall’analista

Anni sessanta, Parigi, Georges Perec al volante di una vettura décapotée in un garageAnni sessanta, Parigi, Georges Perec al volante di una vettura décapotée in un garage – Jean-Claude Deutsch /Paris Match, via Getty Images

Scrittori francesi Riconoscersi e darsi un nome, cioè fare i conti col proprio passato di orfano di due ebrei polacchi: un testo di Georges Perec sulle sedute da Pontalis negli anni settanta, è al centro di «Pensare/Classificare», riproposto da Quodlibet

Pubblicato 6 mesi faEdizione del 12 maggio 2024
L’immagine vulgata di Georges Perec (1936-1982) lo assimila a uno scrittore di così acceso sperimentalismo da sembrare perennemente in fuga dal libro precedente, un jongleur di così fungibile versatilità da guadagnargli in anticipo la fama o la taccia di postmoderno: tanto freddo e fenomenologico, il libro d’esordio Les choses (’65) poteva sembrare l’antitesi del mega-lipogramma intitolato La disparition (’69), per tacere del romanzo cui tuttora deve la sua fama (La Vie mode d’emploi), un cubo di Rubik o una enciclopedia dei possibili narrativi che ne ha fatto il portabandiera dell’OuLiPo, il Laboratorio di Letteratura Potenziale (suo riconosciuto patronus Raymond Queneau)...

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