Alias Domenica
Gide, virtù delle minoranze nell’interesse generale
Novecento francese La varietà delle lingue, l’incoercibile disomogeneità delle culture, la coesistenza delle diversità sono per André Gide l’unica base solida per pace e prosperità: «Il futuro dell’Europa», da Quodlibet
Jean Fautrier, «Testa tragica», 1942
Novecento francese La varietà delle lingue, l’incoercibile disomogeneità delle culture, la coesistenza delle diversità sono per André Gide l’unica base solida per pace e prosperità: «Il futuro dell’Europa», da Quodlibet
Pubblicato più di un anno faEdizione del 16 aprile 2023
Il dibattito sull’Europa, sulla sua identità culturale e sul suo problematico futuro, ricorre a più riprese negli ultimi secoli, almeno da quando il Romanticismo tedesco ha dato forma alle due opposte visioni che ancora oggi, mutatis mutandis, si fronteggiano: da un lato il mito identitario delle radici cristiane e medievali, elaborato da Novalis in funzione contro-rivoluzionaria nel suo saggio del 1799, La Cristianità ossia l’Europa; dall’altro una caratterizzazione, solo in apparenza paradossale, in termini di «diversità» e «mutevolezza», proposta da Friedrich Schlegel, fondatore della rivista «Europa» e fra i primi a parlare con convinzione di una «letteratura europea» – qualche...