Europa
Il franco Cfa è un vantaggio per la Francia ma non è una tassa coloniale
Il franco della discordia Non è un caso che sui social il dibattito sul franco Cfa sia spesso arrivato mediato da profili e blog della destra radicale, semplificato e mescolato a teorie complottiste (come il fantomatico piano Kalergi di «sostituzione etnica») che offrirebbero facili spiegazioni o «rimedi» per i flussi migratori dall’Africa
Il franco della discordia Non è un caso che sui social il dibattito sul franco Cfa sia spesso arrivato mediato da profili e blog della destra radicale, semplificato e mescolato a teorie complottiste (come il fantomatico piano Kalergi di «sostituzione etnica») che offrirebbero facili spiegazioni o «rimedi» per i flussi migratori dall’Africa
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 22 gennaio 2019
La Francia impoverisce le sue ex-colonie e finanzia il proprio debito pubblico battendo moneta al posto loro? Le dichiarazioni di Di Maio si collegano a una critica crescente, in Africa e nel mondo francofono, nei confronti dei legami economici post- o neo-coloniali tra la Francia e le sue ex-colonie, e in particolare del funzionamento del franco CFA, cioè della moneta attualmente in circolazione in quattordici Stati dell’Africa occidentale e centrale (ripartiti in due unioni monetarie): erede di una valuta unica creata in tarda epoca coloniale, allora caratterizzata dalla convertibilità automatica con il franco francese, oggi il franco CFA è legato...