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Il “piano Mattei” al via con Al Sisi, il fascino indiscreto delle dittature
Ma Al Sisi «non ha invaso il suo vicino», ammonisce il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Vero. Gli è bastato invadere il suo Paese con un sanguinoso colpo di stato nel luglio 2013
Un manifestante durante una protesta contro Al Sisi in visita a Parigi – Ansa
Ma Al Sisi «non ha invaso il suo vicino», ammonisce il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Vero. Gli è bastato invadere il suo Paese con un sanguinoso colpo di stato nel luglio 2013
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 21 marzo 2024
È il fascino indiscreto, e talora scomodo, delle dittature. Siamo stati amici di Saddam Hussein contro l’Iran di Khomeini, di Gheddafi quando era il “guardiano” dell’Africa; persino Putin e Assad ci sono serviti contro l’Isis, l’egiziano Al Sisi adesso è utile contro le migrazioni, il turco Erdogan, sultano dalle ambizioni neo-ottomane, è anche membro nella Nato. Eppure questi ultimi due, nostri amici e alleati, si sono congratulati vivamente con Putin per la sua rielezione che noi condanniamo con veemenza per una repressione sistematica e impietosa degli oppositori. Ma Al Sisi non ha invaso il suo vicino, ammonisce il presidente del...