Internazionale
Il tripudio mediatico e le impiccagioni, doppia narrazione di 8 anni sotto al-Sisi
Egitto Il governo dà indicazioni a giornali e tv: nascondere le cattive notizie, descrivere una nazione prospera che non c'è. Intanto il paese scala la classifica e si piazza terzo per esecuzioni: 32 condannati a morte nel 2019, 107 nel 2020, già 51 nel 2021
Il presidente egiziano al-Sisi – Ap
Egitto Il governo dà indicazioni a giornali e tv: nascondere le cattive notizie, descrivere una nazione prospera che non c'è. Intanto il paese scala la classifica e si piazza terzo per esecuzioni: 32 condannati a morte nel 2019, 107 nel 2020, già 51 nel 2021
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 1 luglio 2021
La chiama «rivoluzione» nel messaggio affidato a Facebook, la sua salita al potere: Abdel Fattah al-Sisi festeggia i suoi otto anni di regime ringraziando gli egiziani che il 30 giugno 2013, dopo giorni di proteste contro l’allora presidente islamista Morsi, avallarono il golpe militare del 3 luglio successivo, inconsapevoli di quel che ne sarebbe seguito. IN PIAZZA IN QUEI GIORNI c’erano laici, liberali, c’era la sinistra egiziana, persone che avevano fatto la vera rivoluzione, quella del gennaio 2011, e che si ritrovavano al potere i Fratelli musulmani e un’evidente deriva autoritaria. Gli ultimi otto anni impediscono di parlare di rivoluzione:...